“The Brutalist”: Ecco Perché È Già il Miglior Film dell’Anno

CinemaIntrattenimento2 settimane fa1.5K Visualizzazioni

Lead

Chi? Il regista Brady Corbet e l’attore Adrien Brody.
Cosa? Un film epico, intitolato “The Brutalist”.
Dove? Dalle sale di Venezia 81 agli Stati Uniti, passando per l’Europa.
Quando? È stato presentato nel 2024 ed è già uno dei favoriti per gli Oscar 2025.
Perché? Perché con i suoi 215 minuti di durata e un formato tecnico sperimentale (VistaVision), “The Brutalist” riporta il Cinema a un livello di ambizione che non si vedeva da tempo.


Un Colosso Cinematografico: Durata e Formato

“The Brutalist” sorprende fin dai primi minuti grazie all’imponente durata di 215 minuti, gestiti con un ritmo che non fa mai pesare il tempo. Girato in VistaVision, un formato panoramico degli anni ’50, il film regala una definizione dei dettagli sbalorditiva: la texture dei tessuti, i riflessi sulle superfici, perfino la più piccola increspatura sui divani in pelle sembra prendere vita.
Sembra di ritrovarsi di fronte a quei grandi kolossal degli anni ’70, con un’apertura e un intervallo che omaggiano i “film-evento” di Francis Ford Coppola, Michael Cimino e Bernardo Bertolucci. Un budget relativamente contenuto (circa 8 milioni di dollari) rende tutto ancor più straordinario.


Trama e Personaggi: László Toth e il Sogno Americano

Adrien Brody In The Brutalist
Adrien Brody In The Brutalist


La storia ruota attorno a László Toth, interpretato da un monumentale Adrien Brody. Ebreo ungherese formatosi al Bauhaus e sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald, Toth approda negli Stati Uniti per ricostruire la propria vita professionale e personale.
Qui, in piena epoca di boom economico, incontra il ricco industriale Harrison Lee Van Buren (un magnetico Guy Pearce) che, pur inizialmente scettico, ne riconosce il talento. L’offerta di realizzare un grande edificio a Doylestown, in Pennsylvania, sembra la classica promessa del cosiddetto American Dream, ma si trasformerà presto in un incubo fatto di manipolazioni, dipendenze e pressioni psicologiche.


Trama e Personaggi: László Toth e il Sogno Americano

La storia ruota attorno a László Toth, interpretato da un monumentale Adrien Brody. Ebreo ungherese formatosi al Bauhaus e sopravvissuto al campo di concentramento di Buchenwald, Toth approda negli Stati Uniti per ricostruire la propria vita professionale e personale.


Qui, in piena epoca di boom economico, incontra il ricco industriale Harrison Lee Van Buren (un magnetico Guy Pearce) che, pur inizialmente scettico, ne riconosce il talento. L’offerta di realizzare un grande edificio a Doylestown, in Pennsylvania, sembra la classica promessa del cosiddetto American Dream, ma si trasformerà presto in un incubo fatto di manipolazioni, dipendenze e pressioni psicologiche.

La Performance di Adrien Brody: Un Ritorno Monumentale

Brody, già premiato con l’Oscar per “Il Pianista”, qui offre un’interpretazione votata alla gravitas: il dolore del passato e l’ambizione del presente convivono in un personaggio lacerato, sempre in bilico fra la creazione e l’autodistruzione. Il dibattito sull’uso dell’IA per perfezionare il suo ungherese risulta irrilevante di fronte a una prova attoriale che si regge sulla sua intensità emotiva e fisica.


Trailer Ufficiale

Il trailer ufficiale di “The Brutalist” offre un’anteprima intensa dell’epopea diretta da Brady Corbet. Pubblicato da A24, il video introduce lo spettatore nel viaggio di László Toth, interpretato da Adrien Brody, evidenziando le sfide e le ambizioni di un architetto ungherese in cerca del sogno americano. Le immagini, caratterizzate da una fotografia ricca e dettagliata, mettono in risalto l’uso del formato VistaVision, sottolineando l’estetica distintiva del film. Il trailer è disponibile su YouTube al seguente link:


Ambizioni Epiche e Riferimenti Artistici

Corbet prosegue il filone inaugurato con “The Childhood of a Leader” e “Vox Lux”, raccontando il destino di individui fuori dall’ordinario. Se i precedenti lavori indagavano l’origine del potere e la fama nel mondo pop, in “The Brutalist” il regista pone al centro la sfida creativa e morale di un uomo in esilio.
Il risultato è un film senza compromessi, ricco di riferimenti ai grandi maestri del cinema e alle biografie di architetti come Louis Kahn, Marcel Breuer, Paul Rudolph e Le Corbusier. Non un biopic, ma una sorta di “storia virtuale” che intreccia realtà e finzione, ricordando allo spettatore l’eterna dialettica fra arte e possesso.

Architettura e Influenze Storiche: da Kahn a Le Corbusier

I parallelismi con la vita dei grandi nomi dell’architettura si mescolano a una riflessione sulla manipolazione dell’artista. Come sottolinea Corbet, “alcune persone non si accontentano di possedere l’arte, vogliono possedere l’artista stesso”. L’aspetto “brutalistico” si concreta non solo nello stile architettonico, ma nell’atteggiamento di chi tenta di piegare l’estro di Toth alle regole del mercato.


Conclusioni: Un Classico Senza Tempo

“The Brutalist” si configura come un’opera destinata a durare, esattamente come le strutture imponenti che mette in scena. Potente, ambizioso e anticonvenzionale, è un film che riporta il grande cinema epico al centro dell’attenzione, sfidando le logiche dell’intrattenimento usa-e-getta.

Hai già avuto modo di vedere “The Brutalist”? Raccontaci le tue impressioni nei commenti e condividi l’articolo sui social per far conoscere questo capolavoro a chi cerca ancora un Cinema che sappia osare.

“The Brutalist”: Ecco Perché È Già Il Miglior Film Dell’anno

The Brutalist

Data di uscita: 2024-12-20

Punteggio TMDB: 6.048

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